ABUSIVISMO IN RIABILITAZIONE

ABUSIVISMO IN RIABILITAZIONE

Di Ferdinando Ritrovato

(Articolo tratto dalla rivista cmr journal, rivista di informazione medico-culturale)

Se il vostro medico di base vi consigliasse di effettuare una visita specialistica per il cuore, vi rivolgereste ad un Ortopedico?

Se la risposta è no, allora sapete che l’Ortopedico e il Cardiologo sono entrambi medici, ma con due specializzazioni diverse, l’Ortopedico avrà studiato approfonditamente le ossa e il Cardiologo il cuore!

Per fortuna, però anche coloro che alla precedente domanda avessero risposto si, si sarebbero trovati di fronte, comunque, un professionista che ha una laurea in medicina!

Questo esempio serviva solo per introdurre un argomento molto grave, il fenomeno dell’ ABUSIVISMO IN RIABILITAZIONE.

Oggi in Italia come nel resto d’Europa per esercitare la professione sanitaria di Fisioterapista occorre conseguire una laurea per l’appunto in Fisioterapia presso un Ateneo Universitario che abbia al suo interno la Facoltà di Medicina e Chirurgia.

Da cui si evince che non è possibile considerare fisioterapisti : massaggiatori, chiropratici, osteopatia, chinesiologi, massaggiatori shatsu, massaggiatori sportivi in quanto figure non abilitate all’esercizio della professione sanitaria.

Non sono da considerare fisioterapisti neanche i professori di Educazione Fisica, i cosiddetti ISEF o i più recenti laureati in Scienze Motorie, in quanti operatori formati per il settore dell’istruzione e dello Sport.

Gli utenti dei fisioterapisti abusivi sono un pubblico molto vario, che comprende persone di ogni cultura, rango e ceto sociale.

Pertanto l’utente degli operatori abusivi non andrebbe colpevolizzato o tacciato come ignorante, semmai andrebbe informato, in primo luogo da parte del medico di base che dovrebbe conoscere quali sono i professionisti abilitati, in modo da indirizzare appropriatamente i pazienti.

A volte possono essere dannosi anche i semplici suggerimenti forniti dai pazienti stessi, se generati da un’insufficiente comprensione di un quadro clinico.

Nell’era dell’informazione medica su internet, sappiamo che gli utenti hanno diverse fonti (forse troppe e disordinate) per aggiornarsi appena usciti dall’ambulatorio del medico.

Ma internet non è sempre una buona fonte di informazione perché non chiarisce, ma alimenta dei dubbi e il motivo è da ricercare nell’ancora scarsa informazione sociale, soprattutto nel campo della Fisioterapia e delle altre professioni sanitarie.

I professionisti sanitari fanno la loro parte nel contatto quotidiano con gli utenti; i media dovrebbero invece fare la loro parte, analizzando bene il fenomeno dell’abusivismo e favorendo la conoscenza del settore della Riabilitazione e della Fisioterapia.

L’abusivismo in fisioterapia produce inoltre un danno economico , sia all’utente (in termini di tariffe spesso esagerate, non giustificate dalla necessaria professionalità e sovente neppure fatturate), sia allo Stato (in termine di evasione fiscale).

Il fenomeno è preoccupante perché ogni anno un numero sempre maggiore di italiani su tutto il territorio nazionale incappando in sedicenti fisioterapisti, subisce danni gravi, talvolta addirittura irreversibili.

Una terapia praticata su qualsiasi parte muscolo-scheletrica del corpo a causa dell’imperizia dell’operatore può produrre differenti traumatismi alle strutture legamentose, muscolari, nervose e vascolari.

Qualche volta questi danni sono transitori e caratterizzati da una riacutizzazione o un peggioramento del quadro clinico (per es. un aggravamento del dolore), ma potenzialmente possono procurare una cronicizzazione di una condizione clinica già presente, un suo aggravamento, se non addirittura una nuova lesione.

Non sempre poi la scomparsa del dolore corrisponde ad una guarigione, ma il paziente spesso, non ha altri strumenti per stabilire se l’operatore che lo cura sta svolgendo un buon lavoro oppure no.

E’ il caso di Francesco, un paziente di venti anni che lo scorso anno ha avuto un incidente automobilistico, niente di grave, a parte il classico colpo di frusta.

Al pronto soccorso gli hanno fatto una lastra, prescritto di portare un collare per qualche settimana e poi consigliato di fare un po’ ’ di fisioterapia.

Ed è qui che è iniziato il suo calvario; i dolori cervicali che si irradiano fino alle mani che sono emersi in seguito al lavoro del fisioterapista o meglio, colui che si spaccia e fisioterapista, ma che in realtà non lo era, gli impediscono ancora oggi a distanza di tanti mesi di avere una vita tranquilla.

Francesco è solo una delle tante vittime dei 100mila abusivi che si spacciano per professionisti qualificati, contro i 50mila veramente abilitati ad esercitare la professione.

Ed è purtroppo in buona compagnia: ogni anno si registrano centinaia di casi simili l, come la signora Flora di Trento, che nel 1997 ha fondato l’ANVAR (associazione nazionale vittime dell’abusivismo in riabilitazione): nell’89, a quarant’anni, dopo una brutta caduta, si mette nelle mani di un presunto kiroterapeuta consigliatole dal suo medico curante e, dallo specialista ortopedico che l’aveva in cura, questo praticandogli delle “manipolazioni” errate, le procura danni all’emilato sinistro del corpo con invalidità permanente del’75% e incontinenza neurologica.

Tutto ciò perché la “manipolazione” di alcuni distretti corporei presuppone conoscenze anatomiche e fisiologiche molto accurate: esistono decorsi di vasi e nervi aderenti a parti ossee che, se incautamente mosse, rischiano di comprimere e lesionare le parti meno rigide, con conseguenze anche irreversibili.

I rischi aumentano nei bambini in quanti si può influenzarne negativamente il processo di sviluppo e si può dare avvio a danni permanenti.

Molta attenzione quindi bisogna porre bello scegliere il fisioterapista ma occorre anche dire che queste persone praticando massaggi, manovre e via di seguito, ignorano i propri limiti professionali sconfinando nell’illecito penale (come da Sentenza della Cassazione del dicembre del 2009) e per tale motivo possono essere denunciati per esercizio abusivo di professione sanitaria.

Le cosiddette “manipolazioni” negli definite dal punto di vista medico come tecniche di terapia o medicina manuale possono essere effettuate solo da medici -chirurghi (i cosiddetti Fisiatri) o da fisioterapisti che dopo l laurea hanno praticato dei corsi di formazione avanzata in medicina manuale.

E’ anche vero che lo Stato dovrebbe essere il primo Garante della salute dei cittadini.

A questo proposito è doveroso ricordare che, attualmente, in Italia, non c’è un Ordine per questa professione sanitaria nonostante esista un disegno di legge che ormai da quattro anni “salta” da una Camera all’altra del Parlamento non trovando tuttora approvazione!

Tutto ciò purtroppo non può che fare il gioco di questi “signori” visto che gli utenti, non avendo un unico interlocutore, lo “Stato”, sono costretti a districarsi tra le diverse Associazioni che rappresentano i fisioterapisti, rimanendo quindi indifesi.