STORIA DELLA MEDICINA MANUALE
Com’è nata la medicina manuale?
La Storia Dalla notte dei tempi e in tutti i paesi si sono sempre praticate le cosiddette “Manipolazioni”. Soltanto verso la fine dell’Ottocento sono stati organizzati due sistemi coerenti che utilizzano tecniche manipolative allo scopo di curare le persone. La prima in America, è stata l’Osteopatia con il suo fondatore Still alla quale è seguita qualche anno dopo la chiropratica.
L’Osteopatia si basa sulla lesione osteopatica. La lesione osteopatica vertebrale è definita come una vertebra che ha perso la sua mobilità normale in rapporto alle altre vertebre, tale lesione osteopatica produce riflessi nocivi somato-viscerali e pertanto l’osteopatia ritiene che le lesioni vertebrali siano responsabili di disfunzioni viscerali. Il secondo metodo di manipolazione vertebrale è sorto una decina di anni dopo l`osteopatia ed è la chiropratica.
Si tratta di una semplificazione straordinaria dell’osteopatia. Tutte le malattie sono dovute ad una sublussazione vertebrale e li trattamento preventivo e curativo di tutte le malattie è il “Raggiustamento” vertebrale, il chiropatico regolarmente ci aggiusta le vertebre e ci protegge da tutte le malattie! In Europa, l’Inghilterra è stato il Paese europeo dove si è sviluppato l’impiego delle tecniche manipolative.
In Inghilterra, nella metà del 900, i primi medici ad utilizzarle furono gli ortopedici che venivano chiamati chirurghi manipolativi, i quali eseguivano mobilizzazioni passive del rachide in anestesia generale. Tra questi ricordiamo il Dottor James Mannel e il Dott. Cyriax e soprattutto le tecniche che presero il nome di quest`ultimo furono utilizzate successivamente dai fisioterapisti. Le regole in Inghilterra sono molto diverse da Francia e Italia: “chiunque può trattare chiunque” ed è sufficiente che si avverta il malatodi non essere un medico.
Origini della medicina manuale
Grazie al medico francese Robert Maigne la Medicina Manuale è diventata una pratica medica affermata. Le origini infatti della moderna medicina manuale risalgono al 1960 quando Maigne abbandonò il concetto di lesione osteopatica ed introdusse il concetto di D.I.M. (Disturbo Invertebrale Minore), cioè di un conflitto vertebrale che a sua volta determina l`irritazione di una o più radici spinali.
Maigne ha quindi codificato una semiotica precisa e accurata, diretta a individuarne il segmento vertebrale dal quale origina la sintomatologia dolorosa. Pertanto occorre ribadire che la terapia o medicina manuale non deve essere più confusa con la chiropratica e con l`osteopatia, dalle quali si distingue per la vitalità delle basi scientifiche, per le procedure diagnostiche e terapeutiche che vengono utilizzate. La medicina manuale non è infatti solamente una terapia che viene eseguita con l’intervento delle mani, ma la logica conseguenza di un processo che riguarda un’accurata anamnesi, un esauriente esame clinico e strumentale e la formulazione di un`ipotesi diagnostica.
Benefici della Medicina manuale
Oggi grazie alla medicina manuale è possibile curare senza alcun rischio e con un’efficacia del 97% le malattie una volta considerate incurabili evitando l’uso prolungato di farmaci antinfiammatori con tutti gli effetti collaterali e riducendo in maniera drastica il ricorso all’intervento chirurgico.
Attualmente si parla di medicina manuale se viene praticata da un medico, generalmente un fisiatra (Medico Chirurgo specializzato in Fisiatria), si parla invece di terapia manuale se effettuata da un terapista che si è specializzato in tali tecniche dopo il normale corso di laurea in Fisioterapia. In questi anni la medicina/terapia manuale ha avuto un’ulteriore spinta grazie anche agli studi di molti medici e terapisti australliani e neozelandesi (McConnel, Mulligan, Vincenzino), medici svizzeri (Furter) e pertanto anche le indicazioni terapeutiche si sono allargate.
Uno studio eseguito da Brotweil su reperti riferiti ad un’antica popolazione vissuta tra il 2.100 e il 2.000 A.C. nella pianura del fiume Danubio ha messo in evidenza la presenza di tipici segni di degenerazione artrosica vertebrale. In dieci dei quarantatre scheletri esaminati sono state inoltre trovate tracce di ernie discali. Il primo esempio di intervento terapeutico mirato ad alleviare algie lombari, arriva alla nostra osservazione assieme al ritrovamento della ormai leggendaria “Mummia di Simulaun”.
Il cadavere di un uomo vissuto 5300 anni fa e ritrovato in perfette condizioni di conservazione in un ghiacciaio ai confini tra l’Italia e l’Austria.
L’analisi cadaverica ha evidenziato la presenza di una serie di piccoli tatuaggi a livello delle articolazioni, cicatrici di piccole incisioni dove si introducevano erbe medicamentose che venivano poi bruciate a scopo antidolorifico. Nella Grecia classica si apprende da Ippocrate che per il trattamento della lombalgia si consigliavano compresse di acqua calda, bagni di vapore e purghe, qualora queste cure non portavano alla guarigione si passava alla cauterizzazione delle zone dolenti con stoppini o ferri caldi. Nella medicina cinese già nel 300 a.C. la cura del “Mal di Schiena” era effettuata allo stesso modo di oggi giorno con l’agopuntura.