Osteopatia? No grazie!

La Medicina Manuale, chiropatica e/o osteopatia vengono spesso intesi come sinonimi non solo dal “pubblico” ma anche dalla classe medica. Al riguardo occorre ribadire che la medicina manuale non può e non deve essere confusa con la chiropatia e la osteopatia proprio a motivo dei suoi fondamenti e delle sue procedure diagnostiche e terapeutiche rigorosamente scientifiche. La medicina manuale è un trattamento senza nessun rischio; molti invece sono gli “ incidenti” che avvengono durante i trattamenti chirurgici.
Artrosi e Terapia Manuale
Con il progressivo innalzarsi dell’età media di vita dell’uomo, sempre maggior rilievo e interesse stanno assumendo le patologie degenerative dell’apparato scheletrico; stiamo evidentemente parlando d’artrosi vale a dire un’affezione degenerativa delle articolazioni, caratterizzata da dolore, rigidità, tumefazioni e deformazioni articolari che condizionano una progressiva limitazione funzionale. L’artrosi può colpire indistintamente tutte le articolazioni tuttavia solo alcune sono considerate ad alto rischio: anca, ginocchio, mani, colonna cervicale e lombare; ciò esprime chiaramente come la patologia nei casi più gravi possa arrivare a limitare in maniera importante anche le più semplici attività di vita quotidiana.
Attualmente l’artrosi interessa il 20% della popolazione con costi di milioni di euro per la comunità; il trattamento della patologia da sempre ha previsto un approccio inizialmente farmacologico (antinfiammatori), seguito o coadiuvato da quello fisioterapico (magnetoterapia, laserterapia, ionoforesi ecc.) ma spesso il fallimento di entrambi, ha costretto il paziente a ricorrere ad un intervento chirurgico che nel caso di interessamento delle articolazioni degli arti inferiori, consiste in una protesizzazione cioè una sostituzione dell’articolazione affetta con una composta da metallo e ceramica.
Oggi grazie ai progressi fatti in campo riabilitativo l’artrosi può essere curata efficacemente con la Terapia Manuale; questa nasce ai primi del’900 nei paesi di lingua anglosassone arrivando purtroppo in Italia solo nell’ultimo decennio.
La Terapia Manuale è basata sullo studio dell’anatomo-fisiologia e della meccanica articolare e trova la sua applicazione pratica nella patologia della colonna vertebrale e delle articolazioni periferiche; è eseguita esclusivamente dal Fisioterapista “specializzato in Terapia Manuale” e consiste in tecniche di mobilizzazioni passive combinate con movimenti attivi dove l’effetto del trattamento può essere valutato immediatamente. Un ciclo medio di Terapia Manuale comprende 8-10 sedute, la durata della seduta è di almeno 30 minuti; durante il ciclo, il paziente sovente riferisce un’attenuazione o scomparsa dei sintomi iniziali.
Nel caso della patologia artrosica diviene fondamentale la precocità del trattamento poiché essendo prevalentemente interessata la cartilagine articolare, i danni a carico di questa sono evidenziati solo tardivamente dai mezzi diagnostici (Rx, Tac, RMN), quindi intervenendo con la Terapia Manuale all’inizio della sintomatologia dolorosa si va a facilitare il flusso sinoviale intrarticolare assicurando un adeguato nutrimento della cartilagine con il conseguente arresto della patologia. Altresì intervenendo più tardivamente si può lo stesso ottenere una stabilizzazione della patologia artrosica evitando cosi l’intervento chirurgico.
Quello che devi sapere sulla Medicina Manuale
La Medicina Manuale (in mani esperte) è un trattamento senza alcun rischio.
La Medicina Manuale è il trattamento con la più alta percentuale di efficacia, circa il 94% (spesso più efficace di un intervento chirurgico).
È previsto in genere un ciclo di 6-7 sedute a frequenza settimanale o bisettimanale della durata per ogni seduta di circa un ora.
A volte già dalle prime sedute ci può essere un effetto risolutore.
Dopo le prime sedute spesso si può avere una reazione locale nella parte trattata con la comparsa di ecchimosi che testimoniano una buona risposta al trattamento e che scompaiono nel giro di qualche giorno.
Non ci sono reazioni o effetti collaterali generali.
La Medicina Manuale può essere praticata dai 2 ai 100 anni anche nei pazienti cardiopatici, nei portatori di pacemaker, nei soggetti ipertesi e può essere praticata anche nella fase acuta della malattia (tipo lombalgia acuta, spalla dolorosa, lesione muscolare, ecc.).
Ci sono alcune controindicazioni ma devono essere valutate caso per caso da colui che pratica la terapia manuale. “Più si è esperti più le controindicazioni diminuiscono”.
In genere i cicli di medicina manuale vanno ripetuti una o due volte all’anno poiché tutte le patologie che trattiamo con la medicina manuale sono malattie croniche e progressive che vanno seguite nel tempo.
Esperienza personale: in più di 7.000 casi trattati ho avuto in media circa il 94% di efficacia; il 6% non è guarito. Finora non ho mai avuto nessun effetto collaterale o alcun peggioramento della patologia. È questa la cosa bella della terapia manuale: è l’arma più efficace che abbiamo e (in mano esperte) la più sicura che esiste!!! E i risultati sono ogni giorno più sbalorditivi!!!!
Dott. Giuseppe Canonaco
Medico Chirurgo