Emiparesi da ictus cerebrale.

In quali condizioni si verifica l’emiparesi da ictus cerebrale?

Nelle prime ore e nei primi giorni che susseguono ad un ictus cerebrale il paziente deve essere tenuto sotto stretta osservazione. Infatti, potrebbe sopravvenire una emiparesi da ictus cerebrale.

Trattasi di un evento patologico che desta in genere molta preoccupazione, poiché comporta la perdita parziale dell’attività motoria di una metà del corpo.
Tuttavia, a differenza della paralisi totale, in cui si ha una perdita completa, sia pur non irreversibile, dell’attività motoria, l’emiparesi non provoca la perdita completa della funzione motoria.

L’ictus celebrale non è l’unica causa che provoca l’emiparesi

Come si evince dalla stessa accezione del termine, l’emiparesi da ictus cerebrale trova origine dalla possibile emorragia cerebrale estesa che insorge in seguito ad ictus o trauma cranico.
Tuttavia, l’emiparesi può avere anche origine:
– in disfunzioni neurologiche dovute alla presenza di masse tumorali nel cervello
– in una forte ipoglicemia
-in una trombosi del seno venoso cerebrale
– come effetto di un attacco ischemico transitorio
-come complicanza neurologica nelle sindromi Sturge-Weber e di Behçet
Al di là della sua eziologia, l’emiparesi da ictus celebrale purtroppo può colpire persone di tutte le età.

Naturalmente, per evitare il rischio di essere colpiti da emiparesi, si dovrebbe aggirare a monte la possibilità di essere vittima di ictus, intervenendo sui fattori di rischio predisponenti sui quali è possibile agire.
Tra questi vi sono:
– una dieta ipercalorica e/o basata sul consumo di grassi saturi
– l’ipertensione arteriosa
– il fumo
– il consumo di alcolici
– la pigrizia
– l’uso di sostanze stupefacenti
La correlazione tra cattivo stile di vita e maggiore incidenza del rischio di essere colpiti da ictus è scientificamente e statisticamente provata.
Tuttavia, è giusto chiarire che esistono anche fattori che esulano dalla volontà e dallo stile di vita.
Per esempio, i casi, sia pur rari, di malformazioni arterovenose, predisposizione genetica e cardiopatie congenite.
Di solito, in questi casi l’individuo viene monitorato sin dall’infanzia, mediante specifici controlli eseguiti con strumenti sempre più tecnologici e raffinati.

La riabilitazione è la cura che aiuta a recuperare l’emiparesi da ictus celebrale

La riabilitazione dei pazienti colpiti da emiparesi da ictus cerebrale aiuta i sopravvissuti all’ictus a recuperare le abilità che si perdono quando una parte del cervello viene danneggiata.

Ad esempio, coordinare i movimenti delle gambe per camminare regolarmente o eseguire i passaggi necessari per svolgere qualche attività un po’ più complessa.
La prima e più efficace forma di riabilitazione dei pazienti colpiti da emiparesi da ictus cerebrale si avvale della fisioterapia che, in questo caso in particolare, deve assurgere a pratica mirata, da eseguirsi in maniera ripetitiva e regolare nel tempo.